insieme a Leopoldo Verona
insieme a Leopoldo Verona per sentire il mistero della bellezza, sempre antica e sempre nuova.
“Sento bruciare ancora l’ansia della bellezza e piangerei al pensiero del tempo perduto senza far niente per costruirla. Eppure essa vive, nascosta in ogni attimo, in ogni spazio e non attende che essere scoperta. E vive rivestita d’informale, di vago, d’apparenza, di sozzura e vive nelle pieghe della noia, si cela nell’assurdo del dolore. Inchiodata terrò nel mio pensiero quest’ansia nuova e non trascurerò nessun particolare che, in qualche modo, riesca a custodire la tacita nudità che la contiene; e non vivrò se non per riconoscere ciò che realmente, semplicemente la compone; e troverò la forza di non cedere all’inganno che la tiene prigioniera. Più forte canterò della voce di lui. Più dolce e più decisa la mia musica distruggerà l’involucro di morte che con disprezzo attenta alla sua vita. E la vedrò apparire solenne nella sua fragilità
e d i v e r r à s o s t a n z a d e l m i o v i v e r e ”.
“A guardare… natura, cose, persone, con occhio festoso non solo l’occhio stesso ne trae beneficio – e attraverso di lui tutto il corpo dentro e fuori – ma anche natura, cose, persone ne ricevono. Si potrebbe dire, davvero, che diventano più belle. Attenzione che ciò vale anche per quanto – in natura, cose, persone – di brutto ci possa essere in loro, ammesso che ci sia: diventa + bello”.
Sì, proprio così, anche il brutto, guardato con occhio “festoso”, diventa + bello. “Un brutto + bello?”. Sì – lo ripeto – anche il brutto diventa + bello! Prova”.
Leopoldo Verona, (Fiumara di Piraino, 1951) poeta e cantautore contemporaneo, un amico capace di superare gli angusti limiti di tempo e spazio per… abitarli, accoglierli, trasformarli e andare oltre lo steccato.
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